Il 1996 è stato ricco di avvenimenti importanti, tra cui non si può non ricordare la storica visita a Como del S. Padre, Papa Giovanni Paolo II, a distanza di 900 anni dalla precedente di Urbano II.
Il 26 gennaio, in occasione della Festa Patronale celebrata nella chiesa di Capiago, il parroco, don Ambrogio Discacciati annuncia ufficialmente di essere stato chiamato a presiedere il Comitato organizzatore dei festeggiamenti per la visita del Papa a Como che avrà luogo il 4 e il 5 maggio; pochi giorni dopo l’assemblea del Corpo Musicale decide con entusiasmo di partecipare allo storico avvenimento.
Il pomeriggio del 4 maggio il Corpo Musicale si posiziona presso Viale Lecco, all’altezza degli scavi archeologici. Giunti sulla postazione assegnata e inquadrati insieme ai volontari Alpini, in aiuto al servizio di vigilanza, abbiamo atteso l’arrivo del Santo Padre.
Anche l’attesa è tutta da raccontare: il continuo ronzare degli elicotteri della vigilanza, dei carabinieri ed esercito, con il blocco delle strade per motivi di ordine pubblico, e la gente accorsa numerosa, a cercare il posto migliore per “vedere” il Papa.
Alle ore 18.15 ecco arrivare l’elicottero bianco e il suono di cento campanili sottolineare l’evento.
Qualcosa di impalpabile si avverte nell’aria. Un’atmosfera magica ed assolutamente irripetibile si materializza, consci dell’evento che si sta compiendo.
Poi ecco arrivare le auto, prima la polizia, poi la vigilanza ed il corteo con l’auto papale.
Il capobanda Bedetti è pronto per il via del pezzo d’inizio, la “Santander” per sottolineare la marzialità e la gioia che ormai pervade tutti.
E quando il Papa è passato davanti a noi, si è indugiato un attimo con lo sguardo, almeno abbiamo avuto quest’impressione, mentre il capo banda salutava militarmente per tutta la banda e lo sguardo di tutti era puntato sulla figura bianca che si erigeva sulla macchina papale.
Cosa si prova in questi frangenti diventa difficile da spiegare: un attimo, la consapevolezza di assistere a qualcosa di unico, almeno per la nostra vita, essere al cospetto del rappresentante di Cristo sulla terra come cristiano, e umanamente un uomo di qualità, intelligenza e cultura non comuni, una figura che ha stravolto e svolto un ruolo nella storia del nostro secolo fondamentale ed irripetibile.
Emozioni, ammirazione e gioia, ecco la giusta sintesi personale, ma accomunabile con quella della gente accorsa e di noi musicanti e accompagnatori presenti.
Il giorno dopo (5 maggio) servizio nella piana di Lazzago, vicino all’autostrada, per l’occasione transennata e suddivisa in settori, assegnati ai vari gruppi presenti e delimitati dal comitato organizzativo.
Il nostro impegno era quello di intrattenere i fedeli prima della celebrazione della Santa Messa, in alternanza con un’altra banda (Lucino) e dopo la partenza del Santo Padre, rendere il deflusso dei pellegrini meno disagiato. Tutto ciò e’ stato svolto con impegno e puntigliosa serietà, nonostante le varie difficoltà di natura metereologica (il tempo non è stato clemente, con un vento umido e freddo e una pioggia intermittente che ci ha infastidito per tutta la manifestazione).